Condividi:

SULMONA – Per paura di un controllo antidroga, avrebbe pensato di cavarsela fingendosi il fratello gemello. Ma la bugia, scoperta in poco tempo dai carabinieri, rischia ora di costargli cara. Protagonista della singolare vicenda è un uomo di 50 anni originario di Sulmona, F.V., accusato di false attestazioni a pubblico ufficiale.

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco, ha fissato per il 4 dicembre prossimo l’udienza preliminare, nella quale si deciderà se l’uomo dovrà affrontare un processo.

I fatti risalgono al 26 marzo 2024, quando i carabinieri della Compagnia di Popoli Terme hanno fermato una Citroen per un normale controllo sul territorio. Alla guida c’era un 49enne di Sulmona, già noto alle forze dell’ordine e, in quel periodo, finito sotto indagine dopo un arresto della Guardia di Finanza che lo aveva sorpreso con 58 grammi di cocaina nella sua abitazione.

Temendo di essere sottoposto anche lui a un controllo più approfondito, il passeggero – F.V. – avrebbe dichiarato di chiamarsi B.V., il nome del fratello gemello. L’inganno, tuttavia, è durato poco: gli accertamenti incrociati dei militari hanno svelato la verità, portando alla denuncia dell’uomo alla Procura della Repubblica di Pescara, che ha chiesto il rinvio a giudizio.

Il 50enne, dal canto suo, nega ogni accusa. «Ho fornito le mie vere generalità – ha spiegato al suo legale – si è trattato di un errore di interpretazione da parte dei carabinieri».
Sarà ora il giudice a stabilire se il caso dovrà approdare in aula o se l’uomo potrà evitare il processo.

Tutti gli articoli