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L’AQUILA – Nuove tensioni sulla nomina del comandante della Polizia municipale del capoluogo. L’ANVU, associazione professionale della Polizia locale d’Italia, attacca duramente la decisione del sindaco, definendola «un atto illegittimo e contrario ai principi di legalità».

A far discutere è l’affidamento della guida del Corpo a un dirigente tecnico esterno, scelta che secondo l’associazione non solo contrasta con precedenti sentenze amministrative, ma rischia anche di configurare un conflitto di interessi.

«Ridurre il ruolo del comandante a una mera funzione amministrativa significa indebolire l’autonomia e la credibilità della Polizia locale – dichiara la presidente nazionale Silvana Paci –. La guida del Corpo deve restare indipendente, qualificata e in grado di garantire legalità e professionalità, come stabilito dal Tar e dal Consiglio di Stato».

Il caso è già stato segnalato a più istituzioni: Prefettura, Procura, Corte dei conti, Anac e Tar Abruzzo. L’ANVU chiede l’immediato ripristino della legalità e il rispetto delle decisioni della magistratura.

L’associazione richiama infine il prefetto dell’Aquila, che in questa vicenda ha un duplice ruolo: da commissario di governo, con il compito di valutare la legittimità della normativa regionale, e da commissario ad acta, chiamato a dare esecuzione alla sentenza del Tar nominando un comandante in linea con la legge vigente. L’ANVU sollecita una presa di posizione ufficiale, ricordando di aver già inviato più segnalazioni rimaste senza riscontro.

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