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Le montagne dell’Appennino centrale diventano punto d’incontro tra esperienze diverse ma unite da un obiettivo comune: imparare a vivere accanto ai grandi carnivori. Dal 15 al 20 settembre, due biologhe statunitensi esperte di fauna selvatica, Kim Johnston e Amber Kornak, hanno visitato le Comunità a Misura d’Orso italiane, un modello nato per ridurre i conflitti tra persone e orsi bruni marsicani.
Le due ricercatrici fanno parte dell’organizzazione americana People & Carnivores, attiva da oltre trent’anni nelle regioni rurali del Nord America per favorire la convivenza con specie come orsi neri, grizzly, lupi e puma. La loro presenza in Abruzzo e Molise rientra nel progetto europeo Life Bear-Smart Corridors, promosso dalla Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio, dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dalle associazioni Salviamo l’Orso e Rewilding Apennines.
Secondo Antonio Di Croce, direttore della Riserva Monte Genzana, “l’incontro con People & Carnivores rappresenta un momento prezioso di scambio e di valutazione reciproca. Dopo anni di lavoro sul territorio, è fondamentale avere un confronto internazionale per migliorare le azioni a favore di una pacifica convivenza con l’orso marsicano e consolidare le Comunità a Misura d’Orso”.
Durante la visita, le esperte statunitensi hanno potuto osservare da vicino sia gli habitat naturali sia la realtà dei centri abitati. La dottoressa Kornak ha evidenziato come la densità degli insediamenti umani in Italia renda ancora più urgente adottare strategie preventive: “Abbiamo riscontrato una sorprendente vicinanza tra orsi e paesi. È quindi essenziale rafforzare le pratiche che evitano interazioni rischiose. Gli orsi non vengono attratti da una mancanza di cibo in natura, ma piuttosto dalla facilità con cui possono accedere a risorse vicino alle case”.
Sulla stessa linea, Johnston ha ricordato che l’assenza di attacchi da parte dell’orso marsicano non deve indurre a sottovalutare i rischi: “Ridurre al minimo i contatti diretti è la scelta più sicura, sia per le persone che per gli orsi. Puntare sulla cultura della prevenzione è la chiave per un futuro in cui la convivenza non sia una sfida, ma una risorsa”.
Le due ricercatrici fanno parte dell’organizzazione americana People & Carnivores, attiva da oltre trent’anni nelle regioni rurali del Nord America per favorire la convivenza con specie come orsi neri, grizzly, lupi e puma. La loro presenza in Abruzzo e Molise rientra nel progetto europeo Life Bear-Smart Corridors, promosso dalla Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio, dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dalle associazioni Salviamo l’Orso e Rewilding Apennines.
Secondo Antonio Di Croce, direttore della Riserva Monte Genzana, “l’incontro con People & Carnivores rappresenta un momento prezioso di scambio e di valutazione reciproca. Dopo anni di lavoro sul territorio, è fondamentale avere un confronto internazionale per migliorare le azioni a favore di una pacifica convivenza con l’orso marsicano e consolidare le Comunità a Misura d’Orso”.
Durante la visita, le esperte statunitensi hanno potuto osservare da vicino sia gli habitat naturali sia la realtà dei centri abitati. La dottoressa Kornak ha evidenziato come la densità degli insediamenti umani in Italia renda ancora più urgente adottare strategie preventive: “Abbiamo riscontrato una sorprendente vicinanza tra orsi e paesi. È quindi essenziale rafforzare le pratiche che evitano interazioni rischiose. Gli orsi non vengono attratti da una mancanza di cibo in natura, ma piuttosto dalla facilità con cui possono accedere a risorse vicino alle case”.
Sulla stessa linea, Johnston ha ricordato che l’assenza di attacchi da parte dell’orso marsicano non deve indurre a sottovalutare i rischi: “Ridurre al minimo i contatti diretti è la scelta più sicura, sia per le persone che per gli orsi. Puntare sulla cultura della prevenzione è la chiave per un futuro in cui la convivenza non sia una sfida, ma una risorsa”.